Campo San Salvador
Si narra che in questo campo vi era un pozzo profondo con una vasca d’acqua dove i viandanti erano soliti legare i propri cavalli per abbeverarli in quanto con un decreto datato 29 febbraio 1287 M.V. era proibito percorrere la Merceria in sella ai cavalli.
La chiesa di San Salvatore ha origini antichissime e fu fatta innalzare dalle famiglie Carosii e Gattolosi (si pensa per esortazione di S. Magno). Il pavimento all’origine probabilmente era formato da grate di ferro sotto le quali scorreva l’acqua, come nella chiesa del S. Sepolcro in Gerusalemme. Fu costruita per il prospero ordine dei Canonici Augustiniani regolari. La facciata (1663) di Giuseppe Sardi non è di notevole pregio, ma l’interno (1505 – 1534) è uno dei più originali tra le chiese rinascimentali italiane. La pianta di Giorgio Spavento, fu realizzata dopo la sua morte avvenuta nel 1509 da Tullio Lombardo e portata a termine da Jacopo Sansovino.
Presso la chiesa di S. Salvatore Marco Giustinian, uno del consiglio del X, durante il giovedì grasso del 1579, fu gravemente ferito al capo da una maschera al punto da morire poco tempo dopo.
Nel giovedì grasso dell’anno 1602, Nicolò Moro q. Santo venne ucciso da tre patrizi della stessa contrada nel tentativo di impedire il rapimento di una dama.