Premio Orizzonti
Il regista italiano Carlo Carlei, lo scrittore italiano Giuseppe Genna, la produttrice giapponese Keiko Kusakabe, il regista egiziano Yousri Nasrallah, sono le personalità del cinema internazionale che entrano a far parte della giuria del Premio Orizzonti della 63. Mostra, presieduta dal regista tedesco Philip Gröning.
La giuria assegnerà senza possibilità di ex-aequo, per i lungometraggi di questa sezione che intende fare il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema, i seguenti premi:
- Premio Orizzonti
- Premio Orizzonti Doc
Note biografiche
Philip Gröning (Germania, presidente), regista, produttore, sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia e pittore, passa al mondo del cinema dopo anni di studio di medicina e di psicologia. Dal 1982 studia presso la Munich Film School e inizia come regista di cortometraggi: Vom Trockenschwimmer (The Swimmer, 1983), Stachoviak! (1988); prosegue con cortometraggi documentari: Das Letzte Bild (The last picture taken, 1983), Opfer. Zeugen (Victims. Witnesses, 1993); e infine dirige 3 lungometraggi: Sommer (Summer, 1986), Die Terroristen! (The Terrorists!, 1992), L´amour, l?argent, l?amour (2000). Ma diventa un’assoluta rivelazione con il documentario creativo Die Größe Stille (Il Grande Silenzio, 2002-2005), un film di 164 minuti sul monastero La Grande Chartreuse, in concorso lo scorso anno proprio nella sezione Orizzonti della 62. Mostra Internazionale d?Arte Cinematografica. Il film, che sta riscuotendo un enorme successo in tutto il mondo, ha vinto il Premio Speciale della Giuria per il Miglior Documentario al Sundance Film Festival, il premio come Miglior Documentario della Award Critics Association of Germany, il premio come miglior documentario della Baviera, ed è stato inoltre il vincitore del Sao Paulo Festival ?Tudo verdade?. Oltre a Venezia, le sue opere sono state selezionate in numerosi e prestigiosi concorsi e festival internazionali: dal Sundance Film Festival a Locarno, da Toronto a Rotterdam, da Thessaloniki a San Paolo.
Carlo Carlei(Italia). Regista, nato a Lamezia Terme nel 1960, è uno dei cineasti italiani con maggiore esperienza a Hollywood. Da sempre appassionato di cinema e fumetti americani, vive a Santa Monica, in California. Nel 1981 entra a far parte della scuola di cinema della Gaumont, voluta da Renzo Rossellini. Qui, con l?episodio Attraverso la luce, omaggio a Kubrick, è tra i realizzatori nel 1983 del film collettivo Juke-Box, presentato a Venezia nella sezione De Sica. Nel 1990 scrive e dirige la favola tecnologica Capitan Cosmos, interpretata da Walter Chiari, primo film televisivo realizzato con lo standard europeo di Alta Definizione. Esordisce nel lungometraggio nel 1992 con La corsa dell’innocente, presentato a Venezia come evento speciale fuori concorso, appassionante vicenda di un ragazzino dell?Aspromonte in fuga dalla mafia. Dopo Venezia il film è invitato a numerosi festival internazionali (Toronto, New York, Montreal, Telluride, Denver, Millvalley, Tokyo) e ottiene la nomination al Golden Globe per il miglior film straniero. In America nel 1995 scrive e dirige per la Metro Fluke, con Matthew Modine e Nancy Travis, storia di un giovane che si reincarna in un cane, nel solco delle commedie fantastiche hollywoodiane. Tra il 1996 e il 1998, lavora a diversi progetti per gli Studios hollywoodiani come sceneggiatore, tra i quali figurano Manhattan Ghost Story, Pincushion, Flashover, A Tale of Two Classmates. Insieme a Matthew Modine, conosciuto sul set di Fluke, è tra i primi ad interessarsi ad una trasposizione cinematografica del fumetto del giustiziere mascherato Daredevil, il cui film omonimo viene definitivamente realizzato nel 2003 dal regista Mark Steven Johnson. Rientrato temporaneamente in Italia, scrive e dirige due fiction per la televisione: Padre Pio (2000) e Ferrari (2003), con Sergio Castellitto nei panni del grande Enzo. E? in lavorazione un film storico sulla caduta di Roma di cui Carlei ha scritto il soggetto insieme a Valerio Massimo Manfredi, The Last Legion di Doug Lefler.
Giuseppe Genna (Italia). Nato a Milano nel 1969, è autore dei racconti e saggi di Assalto a un tempo devastato e vile, e dei thriller Catrame, Nel nome di Ishmael, Non toccare la pelle del Drago, Grande Madre Rossa (tutti editi da Mondadori, dal 2001 al 2004), dell?antiromanzo borghese L?anno luce (Tropea) e del romanzo-saga Dies Irae (pubblicato nel 2006 per Rizzoli). I suoi libri sono tradotti con successo all?estero, dagli Stati Uniti (dove Nel nome di Ishmael vanta più edizioni) al Giappone, alla Germania, Francia, Spagna, Olanda, Russia, Inghilterra, Australia. Con Gilberto Squizzato, e per la sua regia, ha ideato e scritto la serie thriller avantpop Suor Jo, in tre puntate, andata in onda su RaiTre nel settembre 2005. Un suo testo, Fabula Orphica, ha partecipato al Festival europeo di teatro Arlecchino d?oro 2006, a Mantova, per la regia di Federica Restani. Il suo testo Museo Trascendentale sarà accompagnato da musiche composte ed eseguite in prima mondiale da Ryuichi Sakamoto, per inaugurare a Mantova la più estesa esposizione mai realizzata su Andrea Mantegna. Ha diretto il portale internet Clarence, una case history nella storia del Web italiano. Ha fondato e gestito per tre anni i Miserabili, e-zine letterario di successo, con audience mensile di circa 180.000 lettori unici. E? webmaster, per Rizzoli, dell sito della collana di cui è consulente, 24/7 (www.24sette.it). Il suo web ufficiale è www.giugenna.com.
Keiko Kusakabe (Giappone). Nata a Tokyo nel 1953, è una delle più importanti personalità della produzione e della distribuzione in Giappone. Ai suoi inizi, dopo un periodo di soggiorno in Europa, lavora come giornalista per case di produzioni indipendenti giapponesi, ma anche per major statunitensi. La visione del film Bianca (1984) di Nanni Moretti la colpisce, e la convince a intraprendere la via della distribuzione cinematografica, a partire proprio da cinque titoli dello stesso regista italiano, e intensifica così i suoi viaggi in Italia. Distribuisce in patria i film di Bernardo Bertolucci, Alan Parker, Clint Eastwood e, fra i registi giapponesi, di Tsukamoto Shinya e Miike Takashi. Dal 1998 affianca all?attività di distribuzione quella di produzione, e come executive producer realizza, fra i suoi molti titoli, la commedia Adorenarin doraibu(Adrenalive Drive) di Yaguch Shinobu (1998) che prende spunto dal mondo della yakuza per descrivere situazioni assurde e paradossali, la tragedia romantica Blue di Hiroshi Ando (2001), in concorso al Festival di Mosca, che permette all?attrice Mikako Itikawa di ottenere il premio come miglior interprete femminile; quindi Vital (2004) di Tsukamoto, presentato nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia. Nel 2004 produce Hibi di Banmei Takahashi, invitato in Giappone in concorso a numerosi festival (Hochi Film Award, Kinema Junpo Award, Mainichi Film Concours), dove l?attrice Yûko Tanaka si impone ovunque ottenenedo riconoscimenti come miglior protagonista. È del 2005 Sannen migomoru diretto da Tadano Miako, tratto da un suo racconto.
Yousri Nasrallah (Egitto). Regista fra i più affermati del cinema egiziano, è nato al Cairo nel 1952, dove studia alla scuola tedesca, per iscriversi poi alla facoltà di economia e scienze politiche. Durante gli studi è molto attivo nel movimento dei cineclub egiziani. Nel 1978 si trasferisce a Beirut, dove diventa il critico cinematografico di ?As-Safir?, uno dei più importanti quotidiani libanesi. Rientrato al Cairo nel 1982, diventa assistente di Youssef Chahine per Adieu Bonaparte (1985), collaborando anche alla sceneggiatura. Nel 1987 scrive e dirige il suo primo lungometraggio, Sarikat Sayfeya (Summer Thefts), prodotto da Chahine, che inaugura la Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, e raccoglie una ventina di premi nei festival internazionali, fra cui la Rosa Camuna d?argento al Bergamo Film Meeting. Fra il 1988 e il 1990 lavora di nuovo con Youssef Chahine, co-sceneggiando e co-dirigendo Iskanderija, kaman oue kaman (Alexandria Again and Forever) e Al Quahira menauwwara bi Ahlaha (Cairo?as told by Youssef Chahine). Il suo secondo film personale, Marcides (Mercedes, 1993), coprodotto da Chahine, va in concorso a Locarno, dove si consolida l?attenzione della critica nei suoi confronti. Poi, un documentario di 72? sulla gioventù egiziana, Sobyan wa banat (On Boys, Girls and the Veil, 1995), riceve numerosi riconoscimenti internazionali, dal Gran Premio Video a Locarno, al Premio della Biennale del cinema arabo a Parigi. Nel 1999 scrive (con Claire Denis e Nasser Abdel Rahmane) e dirige El Medina (The City), che viene nuovamente presentato con successo a Locarno, dove ottiene il Premio Speciale della Giuria. Fra il 2001 e il 2004 scrive (con Elias Khoury) e dirige Bab el shams (The Gate of the Sun), basato su un romanzo dello stesso Khoury, che va a Cannes fuori concorso e al New York Film Festival. Nel 2005 scrive The Aquarium, attualmente in lavorazione.